“Firenze ha perso una grande artista e una insegnante eccezionale”
“Con la scomparsa di Anna Anni abbiamo perso una grande donna: un’artista capace di dar lustro a Firenze con le sue creazioni, ma anche un’insegnante eccezionale, che ha formato tanti giovani”. Con queste parole l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi traccia un breve ricordo di Anna Anni, grande costumista e scenografa fiorentina, spentasi a Firenze il primo gennaio, all’età di 84 anni, i cui funerali si svolgeranno, in forma privata, domani alle 11, alla chiesa di San Miniato.
“Non è facile ricordare Anna Anni – continua l’assessore Di Giorgi – , ‘la signora che vestiva le stelle’, come è stata definita dal titolo di un quotidiano. Una donna minuta, semplice, ma capace di creare costumi eccezionali, tanto che i suoi abiti hanno calcato i maggiori palcoscenici del mondo. Molti la ricordano per questo, per i suoi successi internazionali, per le collaborazioni con grandi maestri del calibro di Orson Welles, Franco Zeffirelli, per aver vestito celebrità come Placido Domingo, Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Maria Callas o Anna Magnani, solo per citarne alcuni, e questo rischia di oscurare un aspetto molto importante della sua figura, quello di insegnante”. “Ma – aggiunge l’assessore – non molti forse sanno che Anna Anni è stata per oltre 30 anni, sino al 1994, insegnante di disegno e storia del costume all’Istituto professionale Tornabuoni di Firenze, dove è stata un punto di riferimento imprescindibile per centinaia di ragazzi e ragazze che frequentavano il corso di ‘stilisti di moda’. Era capace di unire tecnica e fantasia, conoscenza dei materiali e grande esperienza, trasmettendo il suo sapere ai giovani con una semplicità incredibile. Così come incredibile era la sua capacità di unire l’insegnamento, a cui non ha mai voluto rinunciare, agli impegni internazionali. L’avevo incontrata in molte occasioni – ricorda ancora Di Giorgi –, apprezzandone l’umiltà e la disponibilità al confronto, per questo domani sarò ai suoi funerali per porgerle un ultimo saluto. A lei la città e noi tutti dobbiamo molto, per aver rappresentato Firenze nel mondo, ma anche per aver aiutato molti giovani a costruire il loro futuro, con la sua passione e dedizione di insegnante” conclude l’assessore.